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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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Eroi Sconosciuti PDF Stampa E-mail

Capua, 19 ottobre 2002

Eroi sconosciuti

Gennaro De Crescenzo

"Noi che non per nostro merito viviamo nella vita della nuova Italia, anzi della vita internazionale per partecipare alla quale la nuova Italia è sorta, non possiamo più appassionarci, com'egli s'appassionava, per le imprese di mare e di terra del napoletani del Ducato...

Noi non sentiamo più la continuità storica con quei napoletani fedeli a Roma di cui Annibale non osò assaltare le mura e che in aiuto di Roma inviarono schiere di abilissimi scagliatori di pietre; Masaniello non è più per noi l'eroe domestico; le vecchie strade e case di Napoli non ci parlano più il linguaggio eloquente che parlavano all'autore di Vicaria vecchia; il tempo in cui Napoli fu corona, quando regnava casa d'Aragona, è per noi un semplice episodio secondario del movimento del rinascimento in Italia...

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I Nostri Eroi PDF Stampa E-mail

Capua, 13 ottobre 2001

I nostri eroi

Gennaro De Crescenzo

E' da sottolineare, al contrario di quanto possa sembrare in apparenza, la grande attualità dei temi trattati oggi.

Gli ultimi recenti esempi di orgoglio americano sono stati accompagnati o da una perplessità scettica o da un sottile sentimento di invidia: facciamo fatica, noi italiani, a ritrovare lo stesso orgoglio per la nostra Italia o la nostra bandiera.

E' sempre di questi mesi, poi, il tentativo di rispolverare e dare nuova luce a busti garibaldini o a inni e simboli del "risorgimento": è il tentativo magari compiuto anche in buona fede di salvare la nostra storia e la nostra identità ufficiali ma, a prescindere da chi e da come lo faccia, la sensazione è che anche questi tentativi, dopo 140 anni di una storiografia unilaterale e parziale, non servano e non funzionino relegando bandiere e cori ai pochi spazi che un gol di Del Piero o Totti possono concedere a questo a quel campionato mondiale di calcio.

Che cosa fare, allora, per ritrovare o (come sarebbe più corretto dire) "trovare" il nostro orgoglio e la nostra identità, visto che a quest'Italia, non fosse altro che per tutto quello che gli abbiamo dato noi meridionali in questo secolo e mezzo, non possiamo e non vogliamo rinunciare.

Probabilmente possiamo semplicemente azzerare tutto e restituire verità alla storia: non si costruisce, e questi anni ce lo dimostrano, una nazione e un'identità nazionale fondandola sulle mistificazioni, sulle cancellazioni e sulle falsificazioni che hanno da sempre accompagnato la storia dell'unificazione italiana.

C'è da ricostruire tutto un altro percorso storico magari partendo proprio da quel 1799 che vide insorgere diverse popolazioni italiane ed anche europee contro la devastante onda della rivoluzione francese, o magari partendo dalla storia della nostra patria napoletana e dei nostri eroi, quelli che sono sepolti magari qui sotto i nostri piedi, che hanno camminato per queste nostre strade e sono morti combattendo per l'unica nazione che conoscevano e riconoscevano.

In tempi di global e antiglobal (il discorso ? coerente ) l'unica possibilità che ci resta è quella che proprio i Borbone avevano individuato e difeso fino a quelle estreme conseguenze che conosciamo: la valorizzazione delle nostre tradizioni locali, delle vocazioni del nostro territorio e delle aspirazioni della nostra gente.

Non si può pensare che i nostri ragazzi debbano imparare a memoria la storia del Duomo di Firenze o della Cattedrale di Notredame senza conoscere la storia della chiesa di Santa Chiara o di questa chiesa; non si può insegnare la letteratura inglese o quella (oggi di moda) turca senza spiegare chi erano Giambattista Basile o Ferdinando Russo.

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Lenola:Non c'ero e non mi Vergogno! PDF Stampa E-mail

Caro "Soldato neoborbonico",

non posso che esprimerle la mia solidariet? per quello che ha provato, perch? abbiamo dei sentimenti e delle passioni comuni.

Il rincrescimento per la poca partecipazione ? un argomento che anima tutti quelli vicini al nostro ambiente. Tutti vorremmo vedere folle oceaniche ai raduni, ma la realt? ? ben altra ? lei lo sa meglio di me, perch? lo ha sperimentato anche sulla sua? pelle.

Ho partecipato virtualmente alla giornata grazie alla sua cronaca intrisa di passione, rimango per? un po' stupefatto quando ci comunica il suo rammarico per gli assenti, mettendo in dubbio anche la loro esistenza.

Nessuno si deve giustificare di nulla con nessuno,perch? fortunatamente siamo uomini nati liberi.

La partecipazione a questi eventi ,raduni o adunanze ? fondata sulla libera e spontanea adesione di ognuno e nel momento in cui si forza la mano si verifica il minimo consenso.

Basta fermarsi a ragionare un attimo per capire che per radunare le masse ci vuole ben altro.

Lei ha mai pensato alle mobilitazioni per gli scioperi generali? Ecco quelle di spontaneo hanno un gettone di presenza che i sindacati rilasciano ai partecipanti.

Quando si fa leva sull'aspetto economico,oggi soprattutto si ottengono larghi consensi.

Altrimenti per radunare folle consistenti bisogna far leva sui sentimenti,sulle passioni forti,sulle emozioni.

Quelle che sicuramente hanno animato lei ed i presenti, ma che non hanno ancora fatto breccia nel cuore degli altri.

A tutto ci? aggiunga quelli che sono i doveri quotidiani verso le professioni,i lavori ,le famiglie e il risultato ? quello che ha visto con i suoi occhi.

Ma non tiri in ballo la puerilit? quando parla delle ragioni degli altri, perch? tutti meritano rispetto e ?lei non ha nulla in pi? degli altri per poterli giudicare su ci?.

Un'ultima considerazione sulla sua visione della Storia, quella vera sempre con la S maiuscola, che mi viene proprio dal sacrificio di tante vite umane di Duosiciliani . Come "soldato neoborbonico" dovrebbe sapere che la guerra fu perduta non per mancanza di soldati, di quelli ce ne erano anche troppi, il problema fu la qualit?. La guerra fu perduta perch? mancava una classe politica e dirigente capace, uomini di spessore, fedeli all'Idea.

Ma soprattutto fu perduta a tavolino in qualche salotto di poteri forti,in Inghilterra e Francia,dove decisero di togliersi dai piedi un Regno ribelle, che non stava ai loro ricatti e cos? si comprarono ufficiali di stato e dell'esercito senza testa,avidi solo di soldi e di potere.

Di certo il Regno non fu piegato da quella ridicola accozzaglia di quattro gatti messa insieme da Garibaldi, contro cui sarebbe bastato un battaglione o meglio ancora sarebbe bastata una corvetta che avesse intercettato quella bagnarola che li trasportava da Quarto per toglierseli dai piedi in cinque minuti.Se mai fu proprio l'esercito il punto debole.

Ecco come fin? il Regno delle Due Sicilie!

Posso capire il suo disappunto e il moto di rabbia ma mi fermo qui.

Io penso che per portare avanti un progetto cos? bello,ma anche cos? ambizioso, non ci si ?possa permettere di buttare a mare tanta gente, tanti innamorati dell'idea solo perch? non sono venuti a Lenola!

Come pensa di suscitare entusiasmo nel suo vicino di casa, ignaro su quale sia la vera Storia dell'unit? d'Italia, su cosa sia stata la nazione Duosiciliana se prima non gli racconta qual ? questa Storia. Pensa che insultandolo perch? se ne ? rimasto comodamente in poltrona a guardare la televisione invece di venire a Lenola, di cui ignora perfino l'esistenza, sia il metodo giusto? Si giusto per suicidarsi!

Posso comprendere la sua foga, il suo impegno encomiabile, ma non pensi? di? poter disprezzare gli altri o fare a meno di quelli che non la pensano esattamente come lei.

Io credo invece che il problema sia proprio la mancanza di spiriti liberi e quello che succede ne ? la dimostrazione.

Diciamo che secondo me bisogna lavorare di fino,non abbassarsi al loro livello,non cedere alle provocazioni. Non solo ribattere colpo su colpo,ma battere il doppio dei colpi.

Continuo a dire che bisogna organizzare un grande evento, non da soli,ma unendo tutte le forze che sono dalla nostra parte,tutte le associazioni, insomma tutte le energie. Approfittando di una ricorrenza importante, per esempio la nascita ufficiale del Regno delle Due Sicilie o comunque un genetliaco o la morte di un sovrano, organizzare una manifestazione che abbia pi? visibilit? possibile. Penso al Largo di Palazzo a Napoli o fuori alla Reggia di Caserta o in qualsiasi altro posto. E' necessario coinvolgere autorit? ai massimi livelli,la Famiglia Borbone Due Sicilie, sono sicuro che verrebbero, promuovere dei testi scolastici alternativi sulla Storia di quel periodo. Questo ? il primo passo se vogliamo interrompere la falsa notizia e iniziare ad istruire le giovani generazioni.

Quando cominceremo a raccontare la Storia saranno le coscienze stesse a giudicare.

Ma se non ci mettiamo in mente di lavorare in modo efficace e sistematico,lei sar? sempre pi? deluso e pi? solo.Dia retta, non ? questo il momento di sfoltire semmai ? il momento di riempire.Spero che non se ne abbia per questo mio sfogo, perch? ha solo l'intento di essere costruttivo.

Comunque io non c'ero e non mi Vergogno, nella speranza di non urtare il suo apparato riproduttivo.

Gaude Lilio Fortitudo Principum Andevaghensium

Don Paolo

?

Lenola:Non c'ero e non mi Vergogno! PDF Stampa E-mail

Caro "Soldato neoborbonico",

non posso che esprimerle la mia solidariet? per quello che ha provato, perch? abbiamo dei sentimenti e delle passioni comuni.

Il rincrescimento per la poca partecipazione ? un argomento che anima tutti quelli vicini al nostro ambiente. Tutti vorremmo vedere folle oceaniche ai raduni, ma la realt? ? ben altra ? lei lo sa meglio di me, perch? lo ha sperimentato anche sulla sua? pelle.

Ho partecipato virtualmente alla giornata grazie alla sua cronaca intrisa di passione, rimango per? un po' stupefatto quando ci comunica il suo rammarico per gli assenti, mettendo in dubbio anche la loro esistenza.

Nessuno si deve giustificare di nulla con nessuno,perch? fortunatamente siamo uomini nati liberi.

La partecipazione a questi eventi ,raduni o adunanze ? fondata sulla libera e spontanea adesione di ognuno e nel momento in cui si forza la mano si verifica il minimo consenso.

Basta fermarsi a ragionare un attimo per capire che per radunare le masse ci vuole ben altro.

Lei ha mai pensato alle mobilitazioni per gli scioperi generali? Ecco quelle di spontaneo hanno un gettone di presenza che i sindacati rilasciano ai partecipanti.

Quando si fa leva sull'aspetto economico,oggi soprattutto si ottengono larghi consensi.

Altrimenti per radunare folle consistenti bisogna far leva sui sentimenti,sulle passioni forti,sulle emozioni.

Quelle che sicuramente hanno animato lei ed i presenti, ma che non hanno ancora fatto breccia nel cuore degli altri.

A tutto ci? aggiunga quelli che sono i doveri quotidiani verso le professioni,i lavori ,le famiglie e il risultato ? quello che ha visto con i suoi occhi.

Ma non tiri in ballo la puerilit? quando parla delle ragioni degli altri, perch? tutti meritano rispetto e ?lei non ha nulla in pi? degli altri per poterli giudicare su ci?.

Un'ultima considerazione sulla sua visione della Storia, quella vera sempre con la S maiuscola, che mi viene proprio dal sacrificio di tante vite umane di Duosiciliani . Come "soldato neoborbonico" dovrebbe sapere che la guerra fu perduta non per mancanza di soldati, di quelli ce ne erano anche troppi, il problema fu la qualit?. La guerra fu perduta perch? mancava una classe politica e dirigente capace, uomini di spessore, fedeli all'Idea.

Ma soprattutto fu perduta a tavolino in qualche salotto di poteri forti,in Inghilterra e Francia,dove decisero di togliersi dai piedi un Regno ribelle, che non stava ai loro ricatti e cos? si comprarono ufficiali di stato e dell'esercito senza testa,avidi solo di soldi e di potere.

Di certo il Regno non fu piegato da quella ridicola accozzaglia di quattro gatti messa insieme da Garibaldi, contro cui sarebbe bastato un battaglione o meglio ancora sarebbe bastata una corvetta che avesse intercettato quella bagnarola che li trasportava da Quarto per toglierseli dai piedi in cinque minuti.Se mai fu proprio l'esercito il punto debole.

Ecco come fin? il Regno delle Due Sicilie!

Posso capire il suo disappunto e il moto di rabbia ma mi fermo qui.

Io penso che per portare avanti un progetto cos? bello,ma anche cos? ambizioso, non ci si ?possa permettere di buttare a mare tanta gente, tanti innamorati dell'idea solo perch? non sono venuti a Lenola!

Come pensa di suscitare entusiasmo nel suo vicino di casa, ignaro su quale sia la vera Storia dell'unit? d'Italia, su cosa sia stata la nazione Duosiciliana se prima non gli racconta qual ? questa Storia. Pensa che insultandolo perch? se ne ? rimasto comodamente in poltrona a guardare la televisione invece di venire a Lenola, di cui ignora perfino l'esistenza, sia il metodo giusto? Si giusto per suicidarsi!

Posso comprendere la sua foga, il suo impegno encomiabile, ma non pensi? di? poter disprezzare gli altri o fare a meno di quelli che non la pensano esattamente come lei.

Io credo invece che il problema sia proprio la mancanza di spiriti liberi e quello che succede ne ? la dimostrazione.

Diciamo che secondo me bisogna lavorare di fino,non abbassarsi al loro livello,non cedere alle provocazioni. Non solo ribattere colpo su colpo,ma battere il doppio dei colpi.

Continuo a dire che bisogna organizzare un grande evento, non da soli,ma unendo tutte le forze che sono dalla nostra parte,tutte le associazioni, insomma tutte le energie. Approfittando di una ricorrenza importante, per esempio la nascita ufficiale del Regno delle Due Sicilie o comunque un genetliaco o la morte di un sovrano, organizzare una manifestazione che abbia pi? visibilit? possibile. Penso al Largo di Palazzo a Napoli o fuori alla Reggia di Caserta o in qualsiasi altro posto. E' necessario coinvolgere autorit? ai massimi livelli,la Famiglia Borbone Due Sicilie, sono sicuro che verrebbero, promuovere dei testi scolastici alternativi sulla Storia di quel periodo. Questo ? il primo passo se vogliamo interrompere la falsa notizia e iniziare ad istruire le giovani generazioni.

Quando cominceremo a raccontare la Storia saranno le coscienze stesse a giudicare.

Ma se non ci mettiamo in mente di lavorare in modo efficace e sistematico,lei sar? sempre pi? deluso e pi? solo.Dia retta, non ? questo il momento di sfoltire semmai ? il momento di riempire.Spero che non se ne abbia per questo mio sfogo, perch? ha solo l'intento di essere costruttivo.

Comunque io non c'ero e non mi Vergogno, nella speranza di non urtare il suo apparato riproduttivo.

Gaude Lilio Fortitudo Principum Andevaghensium

Don Paolo

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Lenola - Don Luigi Marino PDF Stampa E-mail

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Caro Capitano Romano,

leggo da giorni le vicende della visita della famiglia Savoia a Lenola e, verificando le date con le carte alla mano, ho avuto prova di un falso storico, fatto passare per miracolo, ed allo stesso tempo la conferma di una tremenda previsione sulla sorte di quella casata.

Il falso ? che la regina madre, nel 1903 sal? al Santuario Mariano pochi mesi prima della nascita del principe quando la nuora era gi? in attesa. Pertanto, nessuna grazia divina o presunta tale ma solo un caso.

Segno divino forse ? la nascita, il 15 settembre, ma di nefasto significato dato che il giovane rampollo, divenuto re, non riusc? a regnare, esattamente come Don Bosco aveva profetizzato.

Tutto qui.

Vi risulta che oggi il Sig. Vittorio Emanuele Savoia abbia chiesto qualcosa alla Madonna? Spero di no, per lui.???

Don Luigi Marino

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